On Air: silence, please

Quando ieri sera selezionavo cd e puntate di serie tv nell’intento di prepararmi per la partenza di stamattina, ho realizzato, senza troppa preoccupazione, che il mio viaggio era per lavoro e che forse non avrei avuto il tempo e la tranquillità necessaria per pensare a me e alle velleità di cui proprio non riesco a fare a meno. Ma poi mi sono detta, vorrò mica stare tutto il tempo delle mie serate appresso a quattro babbioni fissati con l’aziendalismo che non capiscono nulla di moda donne e rock ‘n roll? Giammai. Così, oggi, con poche ore di sonno sereno alle spalle ho preso il treno, riguardato con giusto distacco gli appunti per non arrivare impreparata alla mia giornaliera recita di stile e sono arrivata precisa e profumata al meeting point che manco i rave vecchia maniera. La giornata è stata un’unica lunga noia intervallata da stress, manco sto a dirvelo ma il bello è stato, verso le 19 arrivare finalmente all’hotel che mi ero prenotata da sola con calcolata nonchalance: stanza doppia ad uso singolo, grazie. Marmi, capitelli e profumo di niente. Tovaglie di pizzo e tavolate regali. Un posto prestigioso, mi dice il gran capo con la sua solita faccia di chi pensa di saperla lunga e invece non sa un bel niente di niente. Sulle pareti fotografie celebrative di varie star piuttosto famose che sono intervenute qui chissà quando e chissà per dove. Non troppo lontano dalla mia stanza numero 27, una foto di Ligabue con i capelli scalati, parecchi chili in più alla lambrusco e pop-corn e faccia confusa. Poco fa, approntato il mac in prestito fornitomi da un caro amico, accendo la tv in dotazione e su Rai2 uno speciale su Ligabue. Se la foto che ho visto qualche ora fa fosse un po’ più recente mi aspetterei a questo punto di ritrovarmelo a colazione domani mattina, possibilmente non in camera, grazie. Mollo tutto per qualche minuto, mi butto sotto la doccia e mi ritrovo a patire la solitudine, uno di quei momenti in cui vorresti sentir squillare il telefono e trovare dall’altra parte qualcuno che cerca proprio te. Senza farlo apposta, mentre me ne sto con i capelli avvolti in un asciugamani di fattura miracolosa, sul letto pieno zeppo di cuscini, il mio cellulare giace con una chiamata non risposta. Numero sconosciuto, alla rubrica e a me. Digito lo sconosciuto in questione su google e trovo: Hotel Villa Ciccio, Ischia. Che ci sia anche lì una foto di Ligabue che aspetta me?

Va beh ragazzi, sarò di nuovo a casa tra pochi giorni, e va bene così, perchè ho finalmente dato il bentornato a qualcosa che attendevo da tempo.

(Io, comunque, lo dico da sempre che Fede Poggipollini è un gran figo)

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